A parte il titolo horror di questo post, diciamo che un riferimento ad una foto un po’ macabra c’è. La scorsa settimana, mentre ero a caccia fotografica con il buon Gabriele, mi è capitato di lasciarmi sfuggire una cerva per la poca luce disponibile. Arrivato il primo sole del mattino, prima di entrare in ufficio, decidiamo di fare un salto verso un prato conosciuto per le visite dei caprioli e guarda chi ci troviamo a lato della strada, intenta a trascinare nel bosco una carcassa? Una bellissima volpe che non ci ha lasciato nemmeno il tempo di uno scatto.
Ecco quello che stava cercando di trafugare, un giovane capriolo, probabilmente investito da una macchina. Gli organi interni erano già stati completamente mangiati ed i resti della povera bestiola erano un ottima scorta di cibo per la nostra volpe.
Dopo un sabato frenetico passato a sistemare la cellula infrarosso, torno sul posto domenica sera e piazzo la trappola: canon 20D, grandangolo, cellula ad infrarosso collegata allo scatto remoto e due flash per avere illuminazione uniforme. Per qualche inspiegabile motivo (ma credo dovuto agli spostamenti di masse d’aria) la cellula continua a dare falso contatto e la fotocamera scatta senza sosta. Così non va, smonto tutto e perdo l’occasione di immmortalare la volpe che viene a mangiare la carcassa di notte.
Fortunatamente, aggirarsi per i boschi in orario strategico riserva sempre delle sorprese ed ecco che pochi km più avanti un gruppo di sei maschi adulti di cervo pascola beatamente nel buio della notte.
Dopo qualche scatto alla buona per documentare la bassa quota di pascolo di questi splendidi animali, mi riservo questa sera per portare a casa qualche scatto migliore. Vi lascio con altre due immagini di un bellissimo coronato.
Tutti gli scatti con Canon EF 70-200 2,8 L USM fuoco manuale.
A presto!!